Abbiamo trascurato, noi ed Evangelisti, anche un altro genere paraletterario fondamentale: lo spionaggio. Avendo più volte citato I Libri Gialli e Urania, non possiamo tacere dell’altra collana di Mondadori che colonizza le edicole italiane: Segretissimo. Quattordicinale di spionaggio.
Queste collane entrano nelle biblioteche in maniera spesso episodica, o vengono comunque frequentemente trattate come prodotti “di serie B”. Ne abbiamo un esempio nell’immagine che presentiamo. A destra il frontespizio di uno dei romanzi di Segretissimo, arrivato in Archiginnasio dalla Biblioteca Comunale Popolare. A sinistra il foglietto dattiloscritto che lo precede e che, letto insieme a tutti gli altri contrassegni presenti sul volume, ci dice una cosa: Le spie muoiono a Tokio è stato fatto rilegare, dalla biblioteca stessa, insieme ai due romanzi che lo hanno seguito nelle uscite della collana. Non che la pratica di rilegare più opere insieme sia una novità per le biblioteche - è sempre stato fatto, anche in antichità, anzi la novità è che oggi non lo si fa più - ma gli scopi qui sembrano ben diversi da quando si riunivano opuscoli e opere varie per migliorarne la conservazione e la fruizione. In questo caso si ha davvero la sensazione di una sorta di 3x1: con un solo prestito porti a casa tre romanzi, di quelli “leggeri” e veloci da leggere.
D’altra parte è ancora vivo il ricordo di quando in molte biblioteche di pubblica lettura i volumi usciti nelle collane “di genere” - alle tre citate di Mondadori aggiungiamo “gli Harmony” - non venivano catalogati né messi sugli scaffali, ma raccolti in ceste o scatole. Chi lo desiderava poteva attingere liberamente e il bibliotecario registrava semplicemente che l’utente aveva preso in prestito “dieci Urania”, o “otto Harmony”. Se anche qualcuno di questi volumi andava perso, poco male, ci sarebbe sempre stato qualcuno che svuotava la cantina e rimpinguava le scorte.
Vale però la pena osservare in rapida sequenza copertine e quarte di copertina dei tre volumi rilegati insieme. La quarta di copertina, ma il discorso potrebbe essere ampliato al paratesto interno dei volumi, serve sì a fare pubblicità a prodotti vari come, in questo caso le cravatte, ma ha spesso la funzione di promuovere anche altri prodotti editoriali di minore diffusione e, probabilmente, considerati più “importanti” da un punto di vista culturale. Qui vediamo la pubblicità di una enciclopedia per ragazzi a fascicoli, in altri casi vengono proposte opere di scrittori di letteratura “non di genere” e “non da edicola”. L’alto numero di lettori di queste collane popolari viene quindi “sfruttato” dalle stesse case editrici per la diffusione di testi che hanno invece un mercato più limitato e ambizioni culturali più elevate.
Jean Bruce, Le spie muoiono a Tokio, Milano, A. Mondadori, 1962.
Collocazione: 34. B. 5752 op. 1