La figura di Emilio Salgari fa capolino più volte nei saggi di Evangelisti e diventa protagonista di un intervento centrale nella costruzione del discorso su come la critica accademica in italia abbia sempre ignorato o denigrato la paraletteratura (in particolare Perché Mompracem resiste ancora. Sui Pirati della Malesia di Emilio Salgari [2003], p. 181-188).
Invitiamo a rileggere Salgari citando un lavoro recentemente realizzato alla Biblioteca dell’Archiginnasio, una bibliografia di libri illustrati per l’infanzia pubblicati nella prima metà del Novecento e intitolata Cercare le figure. I romanzi di Salgari, arricchiti dalle opere delle migliori illustratrici e dei migliori illustratori del tempo, la fanno decisamente da padrone, a testimonianza di come la capacità immaginativa dello scrittore veronese - aiutata appunto dalle illustrazioni - abbia fatto sentire la sua influenza per decenni e continui ancora a farlo.
I libri in elenco nella bibliografia mostrano anche un altro elemento messo in luce da Evangelisti, cioè che i personaggi di Salgari - Sandokan e il Corsaro Nero in primis - sono poi stati “presi in prestito” (più o meno legalmente) da altri scrittori (più o meno bravi, a partire dai suoi stessi figli) per nuove avventure romanzesche, che continuavano a vendere migliaia di copie. Un’ulteriore conferma di come la “mitologia” salgariana - ma il discorso vale per molti altri personaggi paraletterari, e lo vedremo - fosse diventata nutrimento necessario dell’immaginario popolare.
Segnaliamo una recente biografia di Salgari: Felice Pozzo, La vera storia di Emilio Salgari, Città di Castello, Bologna, Odoya, 2022.