
Due Bustine datate 1994 - Quelli che elogiano la Vandea stanno pensando a Salò e La Vandea, Cardini e la Primula Rossa - prendono spunto da una polemica che è oggi dimenticata ma che grazie alla trattazione che ne fa Eco incuriosisce ad approfondire la ricerca.
Al Meeting di Rimini di quell’anno viene allestita una mostra dedicata alla guerra dei cattolici antirivoluzionari vandeani del 1793 - «una insurrezione di nobili e contadini contro la deprecata Rivoluzione (che oggi permette a chiunque di andare alla Camera)» - che certifica l’elezione della Vandea «luogo mitico» per l’immaginario della destra cattolica italiana. Il riferimento parlamentare è inserito da Eco anche per ricordare che Irene Pivetti, appena eletta Presidente della Camera, indossa spesso la croce di Vandea, simbolo di quella rivolta antirivoluzionaria. Eco, nel primo dei due articoli sopra citati, trae le sue conclusioni: «a poco a poco la Vandea sta diventando un’allegoria: si elogia la Vandea pensando a Salò». Per questo, come testimonia il secondo articolo, verrà criticato da molti, fra cui lo storico Franco Cardini, ma quello che a noi interessa, è che Eco, per combattere le semplificazioni e i revisionismi che si nascondono dietro l’angolo di ogni riferimento storico compiuto senza cognizione di causa, invita ad approfondire l’analisi. E lo fa proponendo non tanto la lettura di studi storico-archivistici, come quello che citiamo qui e che ci serve solo per localizzare il territorio, ma invitando a (ri)leggere un romanzo.
René Bittard des Porte, Charette et la guerre de Vendée. 1793-1796, Paris, Émile-Paul, 1902.