Peter Mendelsund, Che cosa vediamo quando leggiamo (2020)
Peter Mendelsund, Che cosa vediamo quando leggiamo (2020)

In Allegria! M’illumino d’immenso (1992) Eco sottolinea quanto sia importante, per la comprensione di un testo, capire il contesto in cui esso si colloca. Propone un esempio: «Turbata libertà degli incanti» può essere il verso di una poesia oppure il «titolo di un articolo del Codice Rocco sulla turbativa d’asta».

Un esempio di come anche la lettura di un testo romanzesco avvenga tenendo conto in maniera naturale - e su scale diverse - del contesto in cui le parole si trovano lo offre Peter Mendelsund in un libro affascinante, Che cosa vediamo quando leggiamo, che si interroga su come funzioni la nostra facoltà immaginativa - cioè la nostra capacità di creare immagini mentali - mentre leggiamo un testo scritto.

Questa bizzarra figura potrebbe essere il risultato immaginativo di una lettura dell’incipit dell’Ulisse di Joyce - «Solenne e paffuto Buck Mulligan» - fatta tenendo separata una parola dall’altra, senza metterle in relazione fra loro. Mendelsund spiega come questo può, ipoteticamente, avvenire. Fra le tante cose sbagliate di una lettura fatta in questo modo riconosciamo un errore su cui Eco gioca in Dell’importanza delle lettere maiuscole (1996): leggere una parola come nome comune - in Mendelsund «buck», nella Bustina appena citata «eco» - invece che come nome proprio - «Buck» e «Eco». Il contesto - quello grafico, che ci permette di vedere la lettera maiuscola, ma anche quello del contenuto, se per caso stessimo ascoltando un audiolibro - indirizza il lettore facendogli scegliere l’opzione “nome comune” o l’opzione “nome proprio”. Perché, come dice Mendelsund subito dopo l’esempio citato, le parole non si leggono mai una per volta, ma all’interno di un flusso che crea un contesto. Per meglio chiarire il concetto, Mendelsund lo estremizza e scrive che le parole non si leggono una alla volta mettendo una sola parola in ogni pagina, per costringerci a prendere coscienza di quanto sia innaturale una lettura fatta in queste condizioni.

 

Peter Mendelsund, Che cosa vediamo quando leggiamo. Una fenomenologia. Con illustrazioni, Mantova, Corraini, 2020.

Collocazione: 20. G. 6041