André Morellet, Nicolas Eymerich, Le manuel des inquisiteurs (1762)
André Morellet, Nicolas Eymerich, Le manuel des inquisiteurs (1762)

Nel cuore del XVIII secolo il Directorium di Eymerich viene ancora tradotto (in francese) e pubblicato (in Portogallo), pur in versione compendiata. Ma gli scopi sono cambiati. Particolarmente interessanti sono le parti introduttive di questo volume, che si trova interamente digitalizzato, un Avertissement de l'éditeur e una Préface de l'auteur de l'Abrégé du Directoire des Inquisiteurs.

In questi testi si sottolinea che, nonostante i numerosi cambiamenti verificatisi nel corso dei secoli, le massime ispiratrici e le procedure tecniche del Tribunale della Santa Inquisizione siano rimaste molto simili a quelli codificati da Eymerich. «Enfin la doctrine d'Eymeric a toujours été, & est encore aujord'hui la veritable base sur laquelle est établie toute la Jurisprudence des Inquisitions du monde Chrétien: vérité qu'il nous a paru nécessaire d'établir» (p. 21). Nonostante le ripetute dichiarazioni di imparzialità del traduttore - il cui nome, si noti, non compare nel frontespizio - lo scopo finale dell'opera è proprio quello di mettere in luce come il Tribunale dell'Inquisizione sia ancora legato a una concezione oscurantista della religione e gestisca il proprio potere in maniera autoritaria e non accettabile in quello che sarà chiamato "il secolo dei lumi". Anche l'assenza del nome dell'editore e il fatto che, pur in francese, il libro venga pubblicato (almeno nominalmente) in Portogallo, sembrano testimoniare il timore che opera e autore possano essere oggetto delle sgradite attenzioni proprio del Tribunale dell'Inquisizione.

 

André Morellet, Niscolas Eymerich, Le manuel des inquisiteurs, a l'usage des Inquisitions d'Espagne & de Portugal. Ou Abregè de l'ouvrage intitulé: Directorium inquisitorum, composé vers 1358 par Nicolas Eymeric; grand inquisiteur dans le royaume d'Arragon, Lisbonne, [s.n.], 1762.

Collocazione: 6. QQ. III. 29