The Industrial Worker (1909)
The Industrial Worker (1909)

I periodici pubblicati nelle lingue delle comunità immigrate, come «Il Proletario» che abbiamo appena visto, rappresentano solo una parte della strategia comunicativa degli wobblies, che si incarna in molteplici forme di cui Evangelisti dà ampiamente conto in One Big Union. Uno dei più importanti e diffusi periodici del sindacato è «The Industrial Worker» di Spokane, cittadina in cui gli IWW mettono in pratica una tattica di lotta quanto meno innovativa (siamo nel capitolo 23, Uno sull’altro). Si riversano in massa in quella città e uno dopo l’altro iniziano a tenere comizi sovversivi, contravvenendo al divieto di parlare in pubblico. La polizia deve così arrestare centinaia di persone, con la conseguenza che le prigioni di Spokane si riempiono in maniera insostenibile per la comunità. Le autorità locali devono così mettere in libertà gli “oratori” e contemporaneamente concedere il permesso di tenere comizi per evitare il ripetersi di situazioni come quella descritta.

Su «The Industrial Worker» compaiono anche dei fumetti (se ne accenna a p. 559 del romanzo) che permettono di superare almeno in parte le barriere linguistiche e l’analfabetismo di molti operai. L’Archiginnasio non possiede numeri del periodico, ma vale la pena presentare alcune immagini tratte dal libro Gli I.W.W. e il Movimento Operaio Americano. Storia e documenti, 1905-14, a cura di Renato Musto (citato anche da Evangelisti nella bibliografia che chiude One Big Union).

Qui vediamo due prime pagine del periodico, datate 25 marzo e 24 novembre 1909, che sono esemplificative di come fumetti e illustrazioni fossero uno strumento comunicativo fondamentale fra gli wobblies.

 

Immagini tratte da:

Gli I.W.W. e il Movimento Operaio Americano. Storia e documenti, 1905-14, a cura di Renato Musto, Napoli, Thélème, copyr. 1975.

Collocazione: C.P.P.L. 2446