
Nel 1990 Eco pubblica una Bustina dedicata a «un genere saggistico che si può definire come storiografia dei folli letterari, e che si occupa di autori “matti”, non solo nell’ambito della letteratura ma anche delle scienze». Il titolo di questo articolo è proprio I folli letterari e nella prima parte Eco vi elenca alcuni testi che sono veri e propri repertori di follie legate ad opere scritte.
Si passa poi ad alcuni esempi di testi folli, fra i quali - in mezzo a nomi ben più conosciuti come «Socrate, Newton, Poe e Walt Whitman» - viene citata questa Filosofia dell’immortalità dettata in brevi lezioni di Francesco Attardi, che entra in “quota follia” perché l’autore analizza e discute in tono serio e razionale la «possibilità dell’abolizione della morte sia violenta che naturale».
Francesco Attardi, Filosofia dell’Immortalità dettata in brevi lezioni, Palermo, Uff. tipogr. diretto da G. Bondi, 1875.