Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?
i libri mi fanno sentire a casa. anche le librerie e le biblioteche. tutta una pace di colpo. leggo moltissimo, ma faccio anche delle lunghe pause.
da bambina passavo ore in silenzio davanti alla libreria di mia madre. Mi ricordo di tutti i sogni in cui piombavo solo a leggere i titoli. La nube purpurea. L’immortalità. Ho letto da piccolissima Kundera, e anche Il monte analogo, di Daumal, che mi pareva una magia assoluta e sacra e che ho timore di andare a rileggere. adoravo avere questa sensazione fisica che mi lasciava il libro addosso, in cui entravo, come un fatto assolutamente fisico, corporeo, e di cui non coglievo in nessun modo tutto il senso.
mi piaceva indugiare lì. semplicemente.
forse per questo poi non ho mai più potuto separare il corpo dalle parole. non ho potuto scegliere fra la letteratura e la danza, e allora ho nutrito entrambe, sempre.
Quali sono i testi significativi nella tua formazione?
non lo so. forse ciò che è più significativo in assoluto è il semplice fatto di leggere. ho avuto degli amori appassionatissimi. il primo forse più importante è stato fernando pessoa a 13 anni. poi marguerite duras. simone de beauvoir, (tutti gli uomini sono mortali). da più grande ho amato moltissimo josè luis peixoto, e poi anche gonçalo m. tavares. anche mi dimentico di quello che leggo e avendo cambiato mille volte casa e paese spesso non riesco a portare tutto con me e qualcosa va perduto, anche nella memoria. per dieci anni ho smesso di leggere letteratura e ho letto solo saggistica e filosofia. poi sono piombata nel tunnel di annie erneaux e recentemente ho scoperto laura pugno i cui romanzi sono meravigliosi, e anche ursula leguin e vinciane despret. leggo sempre kazuo ishiguro.
lavorando con teatro valdoca per dieci anni ho ascoltato e letto e imparato moltissima poesia, sicuramente le parole di mariangela gualtieri mi abitano.
ma anche tutte le parole delle lettere ricevute. moltissime lettere.
Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?
io trovo le cose dentro alle cose in cui mi trovo già. è il mio modo di cercare credo. ad esempio leggo un libro che mi appassiona e leggo tutti i libri di quell'autore, o i testi a cui rimanda, o le persone e i fatti che citano, così mi avvicino e allontano senza una meta precisa. girovago.
pero’ ho anche dei compagni di lettura. negli ultimi anni senz’altro il mio amico edoardo mozzanega, lettore furente, con cui condivido la straordinaria avventura di Neutopica.
e lorella barlaam è sempre una certezza quando sono alla ricerca.
e anche lilia mestre.
Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
io leggo perché non posso fare altrimenti, non c'è un motivo. sono solo abituata a fare questo movimento di leggere.
quando leggo posso stare al centro di me e allo stesso tempo altrove. come quando cammino. e mi fa felice.
Quali sono le letture che hanno contribuito al tuo percorso artistico e, nello specifico, al processo creativo per la produzione di questo spettacolo? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro?
questo lavoro parte da una pratica di scrittura. e sicuramente dentro alle mie parole ci sono le parole di molt* altr* scritt*. il manifesto di correspondances ad esempio prende in prestito il titolo di un libro di ursula leguin, the real word for world is forest. in una lettera cito anche milo de angelis riportato da mariangela gualtieri. non sono sistematica, sono caotica e ossessiva. leggo quattro/cinque libri alla volta, contemporaneamente. in queste ultime settimane baptiste morizot, sulla pista animale, byung-chul han, elogio della terra, mark fisher, realismo capitalista, bifo, breathing, viveiros de castro, prospettivismo cosmologico in amazzonia e altrove, e anche the institute for precarious consciousness.
Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?
nella mia casa di bruxelles al momento sono tutti impilati dentro e intorno ad un camino chiuso. ma ho appena costruito con le mie mani una libreria di cui sono molto soddisfatta, ancora da ultimare.
Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Mercoledì 16 marzo h 20 Atelier Sì presenta correspondances_I discovered loving means going back to repetition esito performativo della residenza artistica Artists in ResidenSì con Lucia Palladino e Flavia Passigli.
Lucia Palladino è un’artista e ricercatrice indipendente nell’ambito delle arti performative che vive tra Bologna e Bruxelles. Combina e informa la sua pratica artistica con la maternità dai suoi 23 anni. Il suo lavoro è incentrato sull’incontro con l’altro per ridiscutere i concetti di identità e proprietà. Produce performances site-specific e di lunga durata, dispositivi performativi sotto forma di giochi, video sperimentali e scrive (Errare/Wandering Art Biennial 2020/Brussels). L’insieme delle pratiche di ricerca che sviluppa costituiscono ciò che chiama Attivismo Contemplativo. L’Attivismo Contemplativo sviluppa pratiche decolonizzatrici e anti-capitalistiche per i corpi in relazione al paesaggio in cui sono immersi e in cui transitano. L’Attivismo Contemplativo è una forma di resistenza alle istituzioni (corpo/linguaggio) e uno strumento di critica istituzionale. Dal 2016 porta avanti la Nomadic School of Wanderings, una serie di workshop attraverso i quali condividere gli strumenti dell’Attivismo Contemplativo fra l’Italia, la Catalunya e il Belgio. Ha lavorato come coreografa, performer e pedagoga per Teatro Valdoca dal 2011 al 2019.
Puoi trovare libri/letture segnalate da Lucia Palladino disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.
Nella foto, il tavolo di lavoro di Lucia Palladino. Abbiamo riportato volutamente il modo di scrivere scelto da Lucia Palladino.