Costruirò una rete che collegherà il mondo. Guglielmo Marconi ha alimentato questo sogno per tutta la sua esistenza.
A questa visione si ispira All’ascolto del mondo, la mostra dossier che il Museo della Musica dedica ai nuovi indirizzi di ricerca seguiti dal geniale inventore delle telecomunicazioni senza fili, pioniere della radio, imprenditore illuminato che ha influenzato sia la comunicazione che la musica.
Il progetto espositivo, curato da Oderso Rubini e Franco Severi, si inserisce nelle iniziative organizzate per il 20° anniversario del Museo internazionale e biblioteca della musica ed è promosso in collaborazione con Musicalia Museo della Musica Meccanica e AMMI Associazione Musica Meccanica Italiana (Cesena), con il sostegno di Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura e Paesaggio e con il patrocinio e il sostegno del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi.
Il percorso espositivo, allestito all'interno delle sale della collezione permanente del museo, è suddiviso in nove sezioni tematiche che ripercorrono le “avventure” di Marconi a partire dal lancio del primo segnale transoceanico tra la Gran Bretagna e il Canada nel 1901 e dalla costituzione in tutto il mondo delle prime società per la produzione delle prime unità trasmittenti e riceventi.
A seguire la nascita dei dischi Marconi Velvet Tone: nel 1906 la Columbia, per combattere la concorrenza dei cilindri Edison e dischi Victor, strinse un accordo con Marconi per la progettazione di un disco flessibile non soggetto a rotture come i tradizionali dischi in gommalacca.
Il 1909 fu l’anno del Premio Nobel per la Fisica: la compagnia di Marconi contava ormai 24 stazioni radio in Inghilterra, 12 in Italia, 4 negli Stati Uniti e 2 nel Canada e altre in Europa. Ma soprattutto il sistema Marconi era stato installato su innumerevoli navi da guerra e civili. Nel gennaio 1909 quando avvenne la collisione tra il transatlantico RMS Republic, in viaggio dagli Stati Uniti all'Europa, e il Florida, la maggior parte dei naufraghi fu salvata grazie alla radio. E anche durante la tragedia del Titanic del 1912 molti passeggeri vennero tratti in salvo grazie all’utilizzo della radio.
Importante è anche il suo contributo nell’ambito della costituzione/fondazione delle prime emittenti adiofoniche a dimensione nazionale e internazionale: il 13 ottobre 1922 il General Post Office britannico, e un gruppo di compagnie di telecomunicazioni, tra cui la Marconi Company, fondano la BBC British Broadcasting Company Ltd, che diventa la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo nel Regno Unito.
Nel 1924 la Società Anonima Radiofono, fondata da Marconi, costituisce a Roma la URI Unione radiofonica italiana, che poi diventa nel 1927 EIAR Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, nel 1944 RAI-Radio audizioni Italia e infine RAI Radiotelevisione Italiana: la prima vera trasmissione sarà il 3 gennaio 1954.
L’ultima sezione conclude la mostra con la prima trasmissione di Radio Vaticana.
Orari di apertura:
martedì, mercoledì e giovedì h 11-13.30 / 14.30-18.30
venerdì h 10-13.30 / 14.30-19
sabato, domenica e festivi h 10-19
Ingresso:
biglietto museo (€ 5,00 intero / e 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito